SOTTO UN ALTRO CIELO

Sotto un altro cielo, dalla Trilogia della Villeggiatura, di

C. Goldoni

regia di

Alessio Bergamo

in due tappe
1. Trilogia della villeggiatura
2. Sotto un altro cielo

  • produzione Postop + Škola Dramatičeskogo Iskusstva (Mosca-Russia)
  • dimostrazioni pubbliche:
    – Mosca, Teatro  Škola Dramatičeskogo Iskusstva, 2011
    – Mosca, Teatro  Škola Dramatičeskogo Iskusstva, Milano Teatro della Civica Scuola Paolo Grassi, Pontedera Festival del’Era – Teatro Era, 2012

ATTORI prima tappa

Vadim Andreev
Maria Viktorova
Natalija Gončarova
Roman Dolgušin
Andrej Emeljanov
Anton Kapanin
Marat Khasimov
Pavel Kravec
Anna Kuzminskaja
Ekaterina Kuzminskaja
Aleksandr Laptij
Elena Mikhalčuk
Vladimir Petrov
Viktorija Pikas
Oksana Semenova
Andrej Troickij

ATTORI seconda tappa

Francesca Ciocchetti
Giovanni Guardiano
Deniz Ozdogan
Sandro Pivotti
Mila Vanzini
Matteo Vitanza
Vadim Andreev
Andrej Emeljanov
Kirill Fedorov
Anton Kapanin
Pavel Kravec
Anna Kuzminskaja
Aleksandr Laptij
Elena Mikhalčuk

Video

Reportage tv russa

Improvvisazione

Improvvisazione

Scheda

SINOSSI

Quattro giovani, il padre e la zia di una di loro, uno scroccone e i servitori al seguito si preparano ad andare in villeggiatura. Questa è il luogo e il tempo dove, nella loro immaginazione, tutti i sogni di gloria e di gioia diventeranno reali. Per realizzare questi sogni bisogna però essere al loro livello, e cioè partire al meglio di quelle che i villeggianti ritengono essere le proprie possibilità. Questo “meglio”, in realtà, si rivela essere ampiamente al di fuori dell’orbita di ciò che i personaggi realmente possono e crea per la futura villeggiatura presupposti ambigui, intrecci viziati ed enormi buchi di bilancio.

In forza di questi presupposti la villeggiatura da sogno immaginario che era, si trasforma in un concretissimo incubo disfunzionale in cui ci si innamora di chi non si deve amare, ci si gioca soldi che non si hanno, si fanno fidanzamenti farlocchi, si perde onorabilità e credibilità.

Al ritorno i nodi vengono violentemente al pettine mettendo all’angolo gli ex villeggianti. Finisce con matrimoni “giusti”, cioè adeguati alla situazione del patrimonio e dell’onorabilità, ma privi di amore. E con un trasferimento in un altro paese, che somiglia assai a una fuga… anche se rimane la speranza che ne segua una rinascita.

PROGETTO

Lo spettacolo prevedeva il montaggio di diverse scene dalle tre commedie. Le scene erano interpretate in etjud, cioè in piena improvvisazione psicofisica e verbale, ma tenendo conto delle molle drammaturgiche interne ai rapporti tra personaggi e della posizione dell’autore.

La compagnia era russa, nella prima tappa del progetto, e mista italo/russa nella seconda parte. Gli attori parlavano tra loro in lingue diverse. A volte per comunicare si facevano aiutare da un’interprete direttamente presente in scena. Interprete che permetteva anche il contatto tra attori e attrici (russi/e o italiani/e) e pubblico (russo o italiano, ).

Questo gioco con la traduzione dal vivo aiutava la sistematica apertura e interazione col pubblico, disposto su tre lati di una pianta centrale. Interazione che era parte essenziale dell’estetica dello spettacolo.

Materiali

RECENSIONI

LOCANDINA

2011 – Foglietto di sala
2012 – Foglietto di sala