Passioni, dalla Passione secondo Matteo di
J.S. Bach
performance
regia di
Alessio Bergamo
- produzione Postop
- dimostrazioni aperte al pubblico:
– Roma, Teatro Volturno occupato, 2012
– Roma, Teatro Ex Lavanderia di S.Maria della Pietà, 2015.
ATTORI
Partecipanti alle due aperture pubbliche del progetto (2012 e 2015)
Domenico Cucinotta
Massimiliano Cutrera
Flavia De Lipsis
Giorgia Ferrero
Olga Guseva
Olga Matsyna
Alema Morelli
Giulio Morittu
Chiara Poletti
Saverio Tavano
Mila Vanzini
Partecipanti alle tappe laboratoriali precedenti:
Camilla Dell’Agnola
Consuelo Ciatti
Daniela Arabella
Daniele Nuccetelli
Davis Tagliaferro
Donisa Mazzoccoli
Duccio Raffaelli
Emanuele Cerra
Esnedy Milan Herrera
Giulia Maulucci
Greta Bacchini
Laura Schettino
Lorena Ranieri
Lucina Scarpolini
Mara Calcagni
Maria D’Arienzo
Maria Laura Ronzoni
Raffaele Schettino
Viviana Mancini
Video
2013
2013
2015
Scheda
Passioni nasce da un sogno che ho fatto durante una settimana di pasqua del 2010.
Mi era stato offerto di fare un laboratorio a Reggio Emilia, che doveva essere caratterizzato da determinate condizioni.
Le immagini viste in sogno configuravano il futuro laboratorio come un tentativo di lavorare ad una Passione degradata. Fare una contropassione insomma…
Poi le condizioni del laboratorio mutarono, ma decisi di mantenere il materiale. Solo che nelle nuove condizioni e lavorando sul materiale, comparve Bach e vi si aggiunse l’idea di usare come cardine del laboratorio un esercizio basilare (il lavoro di azioni fisiche su oggetti immaginari): il progetto cambiò totalmente.
E di lì si sviluppò. Ed è ancora passibile di futuri sviluppi.
Passioni non ha una struttura narrativa. È una performance laica incentrata su alcuni temi individuati nella versione bachiana della Passione.
Sulla base dell’analisi del materiale, sulla base di associazioni (e criteri) prodotti da questa analisi, gli attori creano alcune scene fondate su ricordi, sogni, storie e il cui unico contenuto è l’azione fisica.
Gli oggetti con cui gli attori si interfacciano sono immaginari e la composizione delle scene subisce una rielaborazione drammaturgica e compositiva in base alla struttura musicale.
Le scene, come nella passione di Bach, a volte sono introdotte dai testi di Picander a volte dai testi evangelici, ma questi testi esistono in compresenza con le azioni fisiche delle scene degli attori, quindi entrano in un rapporto indipendente e a volte divergente con esse.
Non ci sono elementi scenici se non un grande telo bianco che, grazie alle manipolazioni degli attori, si trasforma a volte in muro, a volte in sudario, a volte in desco, a volte in trampolino, a volte in nuvola, ecc. E un tetto di tulle sul quale, da sopra, nel finale, cadono mele.
Ne viene fuori un progetto performativo molto simile al teatro-danza, il cui aspetto complessivo è quello di un affresco in cui tante storie, tanti avvenimenti si avvicendano, a volte concordandosi in un unico quadro, unificati da un’atmosfera e da un tema trasversale che si avverte chiaramente.